EDUCAZIONE CIVICA

VISITA AL CARCERE DUE PALAZZI

Durante il nostro quinto anno scolastico, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a un’esperienza molto significativa nell’ambito dell’educazione civica: una visita al Carcere “Due Palazzi” di Padova. Questa attività ci ha permesso di entrare in contatto diretto con una realtà spesso lontana e poco conosciuta, quella del carcere, e di confrontarci con le storie di alcune persone detenute.

Abbiamo riflettuto su temi profondi e complessi come i comportamenti a rischio, la voglia di trasgressione, le piccole scelte sbagliate che possono portare a commettere reati, le pene detentive per adulti e minori, la mediazione dei conflitti, la giustizia riparativa e l’articolo 27 della Costituzione italiana, che sottolinea il valore rieducativo della pena.

L’incontro si è svolto all’interno del carcere, dove abbiamo conosciuto Ornella Favero, presidente della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia e direttrice della redazione di Ristretti Orizzonti, insieme ad alcuni detenuti che collaborano alla realizzazione della rivista. Abbiamo avuto un dialogo sincero e toccante, che ha profondamente cambiato il mio modo di vedere il carcere e chi ci vive dentro.

Quello che mi ha colpito di più è stato il forte messaggio che il carcere di Padova trasmette: non puntare solo sulla punizione, ma sulla rieducazione e sul recupero delle persone. È stato importante capire che chi ha sbagliato non è necessariamente una “cattiva persona”, ma spesso qualcuno che ha vissuto situazioni difficili e ha preso strade sbagliate. Incontrare i detenuti, ascoltare le loro storie, vedere il loro impegno e la loro voglia di riscatto mi ha profondamente toccato e mi ha fatto guardare al carcere con occhi nuovi.

Questa esperienza ha lasciato un segno indelebile nella mia vita, permettendomi di superare pregiudizi e di sviluppare una nuova consapevolezza sul significato della giustizia, della responsabilità e del cambiamento.

ATTIVITÀ SULLA MEDIAZIONE

Durante questa attività ci e stata spiegata in cosa consiste l’attività di mediazione penale e dei conflitti; la mediazione è un modo per aiutare le persone che hanno avuto un conflitto o un problema, anche in caso di reati, a parlarsi e provare a trovare una soluzione insieme. Con l’aiuto di un mediatore, cioè una persona neutrale che ascolta entrambe le parti, si può cercare di chiarire cosa è successo e capire come “rimediare” in modo giusto per tutti.

Non serve a cancellare il reato, ma ad affrontarlo in modo diverso: più umano, basato sull’ascolto, sul rispetto e sul desiderio di ricucire un rapporto o chiudere in modo più sereno una situazione difficile.

La mediazione insegna che anche nei momenti di conflitto possiamo scegliere il dialogo, invece dello scontro. E questa è una vera forma di crescita. successivamente abbiamo applicato quello che ci avevano spiegato precedentemente creando delle scene di vita quotidiana e dovevamo mediare fra di noi.

Il mio gruppo doveva ricreare la scena in cui si doveva organizzare una festa, ci siamo divisi i ruoli delle persone che dovevamo interpretare e abbiamo ricreato questi dialoghi.